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Una Smart City per lo sport

5 settembre 2016
Si è conclusa l'avventura di Rio de Janeiro, città che ha ospitato i XXXI Giochi Olimpici. Tra i molti impegni da affrontare, c'è stato sicuramente quello di gestire i flussi che hanno contraddistinto la città nel mese di agosto. La digitalizzazione è stata indiscussa protagonista. <br/>
Il 21 agosto ha segnato la fine di questi Giochi Olimpici, che hanno avuto i fari dell'attenzione mondiale puntati per tutta la durata della manifestazione. La prima edizione organizzata in un Paese in via di sviluppo, e nel mezzo di una situazione economica e politica complicata, ha portato con se dubbi e critiche di varia natura.

Sorvolando sul bilancio dei Giochi e su vari avvenimenti che li hanno contraddistinti, tra cui le lamentele per i lunghi controlli di sicurezza agli accessi degli stadi,  è indubbio che la gestione di flussi di atleti e tifosi tanto consistenti presenti elementi critici. Ed ecco che a Rio si da vita ad un'area digitalizzata di oltre 1.200 mq, con più di 250 server connessi in rete. Obbiettivo: una vera e propria smart city dedicata allo sport.

IT Integration Testing Lab, il centro di controllo di Rio 2016
L’IT Integration Testing Lab è il cuore virtuale della sicurezza di Rio de Janeiro. Il centro di controllo è stato dotato di 42 celle dedicate a tutti gli sport olimpici, oltre a 12 celle per gli accrediti ed a numerosi sistemi di data center in grado di raccogliere ed informare sui risultati delle competizioni e delle gare. La sport smart city è stata realizzata interamente da Atos, la società francese operante nei sistemi digitali che sarà partner e fornitore ufficiale di tutti gli strumenti IT utilizzati durante i Giochi Olimpici e Paralimpici 2016.
Le attività gestite dalla smart city digitale di Rio de Janeiro sono state molte. I pass d’ingresso delle circa 300 mila persone coinvolte nell’esecuzione dei Giochi Olimpici, come gli atleti, innanzitutto, i media ed i giudici di gara, sono passati dall’IT Integration Testing Lab, così come la gestione del reclutamento degli oltre 70 mila volontari. Anche le 37 sedi sportive in cui si sono svolte le gare sono state controllate 24 ore su 24 dagli strumenti Atos, con anche il compito di difendere l’intera infrastruttura IT da possibili hackeraggi. L’efficienza dei servizi di monitoraggio è stata garantita dalla gestione in cloud, già testata con successo durante i Giochi di Londra e che ha permesso di neutralizzate oltre 4 milioni e mezzo di attività anomale.